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Cos'è la Langbard?

Il nome “Langbard” altro non è che la contrazione di “Langbardland” nome con cui è plausibile le popolazioni germaniche conoscessero il Regno dei Longobardi, conosciuto ai più sotto forma della latinizzazione “Langobardia”.

Se attribuire il nome “Langbardland” può sembrare poco corretto basta riflettere su come i Longobardi, al pari delle altre popolazioni germaniche, identificavano con il termine land un territorio (nella Historia Langobardorum scritta da Paolo di Warnefrit, conosciuto anche come “Diacono”, si trovano ad esempio i nomi Rugiland e Golanda); risulta poi coerente, riferendosi alle origini celto-germaniche degli attuali abitanti originari della Langbard, preferire tale termine a quelli usati in passato (Cisalpina) o in tempi recenti (Padania) in quanto dare nome alla terra in base alle caratteristiche geografiche era tipico delle popolazioni mediterranee mentre i germani preferivano associare il nome della terra al popolo che la abitava (è questo il caso del Rugiland, ma anche di altre terre come ad esempio il Gotland).

Il “Regno Longobardo” (espressione con cui i Longobardi spesso appellavano la loro terra nei documenti a noi pervenuti) ricopriva l’attuale il Nord-Italia e si divideva in tre regioni:
- Neustria, formata grossomodo dalle attuali: Piemonte, bassa Valle d’Aosta, Lombardia (a ovest dell’Adda, comprendeva quindi la capitale del regno Ticinum/Pavia), Liguria (Costa Azzurra inclusa), Emilia e l’Istria
- Austria, comprendente le attuali regioni di: Trentino, Friuli, Venezia Giulia, Veneto (Venezia esclusa), Lombardia (a est dell’Adda)
- Tuscia, l’attuale Toscana

 


Cartina della Langbard
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Al di fuori del regno esistevano 2 ducati, più simili a presidi militari che a zone d’insediamento vere e proprie: Spoleto e Benevento (chiamati, dai cronisti bizantini del IX secolo, “Langobardia Minor” per distinguerli dal regno appellato “Langobardia Major”) a cui va riconosciuta un’identità differente rispetto alla Langbard e su cui non ci soffermeremo oltre (se volete saperne di più QUI vi segnaliamo cosa ne pensano alcuni storici).

Piccola curiosità: nel Codex Carolinus (758) troviamo il vocabolo “Langbard” per identificare un longobardo: Langbard inluster vir.

Nella lingua longobarda: *langa- ‘lungo’ + *barda-z ‘barba’ (in anglosassone Longbeardas, -an); “lunghe barbe” è infatti l’appellativo che il Dio Godan (il Wotan germanico) diede ai Winniler, che così divennero “i Longobardi”, quando questi lasciarono la Scandinavia (nel I sec. a.C.).